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Splendido borgo medioevale avvolto nel silenzio. Affascinante, come tutti i luoghi misteriosi, la città di Erice è tra le località turistiche più apprezzate, non solo in Sicilia, ma in tutto il Mediterraneo.
A 750 metri sopra il mare di Trapani, se salite con la funivia, quando il meteo lo permette, (con il vento la funicolare rimane ferma) la vista durante l’ascesa, è mozzafiato. 10 minuti di poesia con in lontananza le saline, le isole Egadi e Trapani con le sue luci.
Meglio vederle al tramonto, una cartolina estemporanea che rimane impressa nella memoria.
Giochi di colore che rivelano la bellezza del territorio trapanese.
Il borgo è circondato da silenzi, in qualsiasi stagione dell’anno. Silenzio rispettoso, come se la città stessa lo reclamasse e tutti i visitatori lo concedessero. Tanti visitatori.
Si va ad Erice perché è bellissima, perché è città della scienza e dal 1963 è sede del Centro di cultura scientifica Ettore Majorana, Istituito nato per iniziativa del professor Antonino Zichichi, che richiama gli studiosi più qualificati del mondo.
Ad Erice si va per il Castello di Venere, nome che incanta e invita.
Eppure, a parte il belvedere del balio, il Castello ha poco di quello che immaginiamo.




La struttura esterna esiste, ma se entrate, le aree interne visitabili sono davvero ridotte. Visitate le Chiese piuttosto, la Matrice o Chiesa Madre, uno dei più bei luoghi di culto del borgo, costruito per volere di Federico d’Aragona nel XIV secolo. Accanto alla Chiesa troverete il campanile di Erice, struttura imponente e dalle tante merlature, che un tempo serviva da torre vedetta. La bellissima Chiesa di San Martino, ricca di dipinti su legno, semplice e preziosa.
Passeggiate tra i vicoli delle strade di pietra, contemplate gli innumerevoli vicoli e fermatevi a mangiare i dolci di mandorla alla Pasticceria Grammatico, chiedete a Maria, la ormai conosciutissima proprietaria, una “genovese calda” . Non vi anticipiamo nulla, fidatevi e gustatela.
I negozietti di Erice colorano le vie esponendo coloratissimi e vivaci tappeti, frutto di un’antichissima tradizione legata all’artigianato e alla manifattura. Materiali poveri che non sminuiscono l’eccezionalità dell’artigianato locale.
Vi invitiamo a spendere almeno un intero giorno ad Erice, non limitatevi a vedere i monumenti. Lo scorrere lento del Borgo è la scoperta che fa di Erice, un luogo come pochi.